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Immagine del redattoreLannaronca

Viaggetto nell'isola di Krk in Croazia - 2 parte

Giovedì 26 settembre 2019



Questa mattina ci svegliamo con il sole, non ci credo … dopo tanta pioggia, anche durante la notte, finalmente è una giornata magnifica. Scendiamo per fare colazione e prepariamo il programma della giornata.



Per prima cosa andiamo a Punat dove saliamo su di un battello che ci porterà nell’isolotto di Kosljum (Cassione).



Il tragitto dura solo dieci minuti, ma noi ce lo godiamo tutto, il fondale è basso e ricco di alghe e l’acqua trasparente e pulita. Sulla barca siamo solo noi, un altro passeggero ed il capitano, attorno a noi silenzio, rotto solo dal rumore del motore e dallo stridio degli uccelli che sorvolano lo specchio d’acqua, è meraviglioso girare quando c’è così poco turismo!

Scendiamo sull’isolotto, un paradiso spirituale che nasconde in sé un inestimabile tesoro di flora, storia, arte e cultura e cominciamo ad esplorarlo. Per entrare dobbiamo pagare un biglietto poiché l'intero territorio è proprietà dei frati francescani, che gestiscono il monastero e le visite. Entriamo subito nel convento francescano che custodisce collezioni etnografiche e numismatiche.

All'entrata c'è una bella barca scavata da un tronco e delle grate in ferro dove si accendeva il fuoco a mo' di lampara per la pesca notturna.

Ci aggiriamo nella grande sala apprezzando le molte testimonianze di storia croata, All’uscita, troviamo un chiostro, ricco di fascino e silenzio. Anche noi stiamo zitti, anzi ci viene da camminare in punta di piedi, tanta è la pace si respira!



Infine ci addentriamo in un parco-bosco e facciamo una camminata lungo tutto il perimetro dell’isolotto, dove veniamo investiti dai profumi pungenti delle piante officinali, alcune esistenti solo qui, ma quello che ci colpisce di più è l’odore dell’alloro mescolato a quello dell’aria salmastra, Ci fermiamo in un grande uliveto a goderci questo meraviglioso habitat quasi incontaminato.



Il battello viene a prenderci e noi ce ne torniamo sulla terraferma con un po’ di rammarico, questo isolotto senza tempo, piccolo scrigno di pace, ci è rimasto nel cuore.

Ci spostiamo a Baska (Bescanuova), piccolo paesino di pescatori che si trova in una baia circondata da colline e chiusa all’orizzonte dalla catena dei monti Velebit. Guardiamo questo meraviglioso e ci sembra quasi di stare al lago.



Parcheggiamo ed entriamo nella parte vecchia, una vera sorpresa! Non ci aspettavamo un luogo così affascinante, bellissimo il centro storico da cui si hanno vari scorci sul mare, vie molto strette, piene di negozietti e locali, una cittadina moderna e tradizionale al tempo stesso!



Poi sbuchiamo sul lungomare, pieno di barche e piccoli yatch attraccati e noi passeggiamo respirando l’aria pura del mare senza smog e schiamazzi di turisti, solo il rumore delle onde del mare le cui acque sono sempre trasparenti, incontriamo un gabbiano per nulla intimorito da noi e lo seguiamo mentre passeggia ... sì passeggia, pigramente

in un piccolissimo ristorante fronte mare, e andiamo a vedere Vela Plaza, la bella spiaggia di sassolini bianchi della cittadina, ormai quasi deserta.

Anche qui l'acqua è pulita e limpida, è proprio un posto incantevole




La tappa successiva è la città di Krk, cioè Veglia, che dà il nome all’isola.

Entriamo in questa cittadina fortificata da una delle sue quattro porte e, attraverso un intrico di vie e viuzze, arriviamo fino al Castello Frangipane, giriamo al suo esterno e godiamo del paesaggio che si gode guardando verso il mare.




Poi ricominciamo la passeggiata nelle stradine di pietra, ricche di botteghe colorate. Qui c’è un po’ più di gente, ma non troppa, è un piacere bighellonare senza dover sgomitare in mezzo a orde di turisti!



Ci prendiamo un caffè e poi andiamo in hotel per una breve pausa. Andiamo a Verbenico che c’è ancora il sole, felici di poterla visitare prima di cena con calma.

Siamo nella parte antica che si trova sulla punta della collina. Il centro storico è piccolissimo e in pietra a vista, le case hanno scalinate rette da archi e piccoli balconi.

Un posto come Verbenico non l’avevo mai visto! Una volta entrati nel nido delle sue vecchie case, ed iniziata l’esplorazione, all’improvviso ci sembra di esser piombati in un epoca lontana centinaia d’anni senza essercene accorti.



Le case, un po’ malmesse, hanno colori pastello, fioriere e porticine così strette che non ci credi si possano varcare!

Facciamo una bella passeggiata tra vicoli, piazzette e passaggi a volta, troviamo una viuzza chiamata Klancic che, con i suoi 50 centimetri di larghezza, pare sia la via più stretta del mondo! Ci passiamo tutti però, anche io che proprio magra non sono, ah c’è anche la porta più piccola al mondo, che spasso ... e via tutti ad attraversarla, sembriamo quattro bambini!!



Questa sera cambiamo Konoba ed andiamo a mangiare all’aperto, un po’ azzardato, infatti quando cala il buio si fa un po’ freddo e ci dobbiamo mettere le giacche.

Il cibo è buono e abbondante e alla fine ci offrono la loro grappa, così forte che di colpo ci viene caldo!



Ormai è buio pesto e noi rifacciamo il giro del borgo per qualche foto notturna. È completamente deserto e le strade tortuose e gli stretti passaggi, dove l’illuminazione è poca, ci sembrano un po’ inquietanti, tanto che abbiamo l’impressione di essere osservati dagli angoli nascosti e dalle persiane chiuse.



Ormai è buio pesto e noi rifacciamo il giro del borgo per qualche foto notturna. È completamente deserto e le strade tortuose e gli stretti passaggi, dove l’illuminazione è poca, ci sembrano un po’ inquietanti, tanto che abbiamo l’impressione di essere osservati dagli angoli nascosti e dalle persiane chiuse.

Torniamo in albergo a fare le valigie. Domani ce ne dobbiamo andare.

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