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  • Immagine del redattoreLannaronca

Due pensionati in America - 6 - Chicago seconda parte

DOMENICA 26 GIUGNO 2016

Oggi i ragazzi ci hanno organizzato un bel giro in città, andremo a visitare Chicago con due guide personali. A colazione incontriamo molti degli invitati al matrimonio, soprattutto quelli che sono venuti da altri stati, ma anche i genitori degli sposi e Anna e Tim. Hanno dormito qui tutti quanti, così ancora baci e abbracci e poi via sullo shuttle dell’hotel che ci porta in stazione, dove prendiamo il treno per la city.

Qui il treno è pazzesco, tutto cromato e a due piani. Dentro, nemmeno a dirlo l’aria condizionata è settata per gli orsi polari.

Il viaggio dura circa un’ora e appena usciti dall’enorme stazione, ricominciamo a girare con il naso all’insù: Chicago, la città del vento, è magnifica, vibrante di energia e piena di altissimi edifici di tanti stili, tutti ricoperti di vetro e di grande bellezza.

La troviamo molto meno frenetica e più a misura di uomo di New York, forse perchè è domenica mattina e in giro ci sono poche persone.

Un'altra caratteristica che ci colpisce sono i suoi ponti. Lungo il fiume che la attraversa, il Chicago River, ne sorgono circa 50 e la maggior parte sono mobili, per facilitare il passaggio delle imbarcazioni.


Prima tappa è l'imperdibile Millennium Park, il più grande parco della città, un giardino pensile usato come “sala espositiva” per opere d’arte ed architetture post moderne.

Appena entrati vediamo una struttura avveniristica, un immenso padiglione con un grande prato adiacente, dove si svolgono eventi e spettacoli e che può ospitare fino a 5000 persone a sedere.

Poi percorriamo il PB un lungo ponte pedonale in legno e acciaio che attraversa la Columbus Street e unisce il Millennium Park con un altro parco ricco di divertimenti. Molto divertente l'idea di renderlo un po' curvo in alcuni passaggi così dall'alto sembra un serpente.


Passeggiando ci imbattiamo in decine di bambini che si bagnano e giocano nell’acqua che esce dalla Crown Fountain, due torri di vetro sulle quali compaiono vari volti, e noi ci siamo fatti contagiare da un’atmosfera veramente gioiosa.

Lasciamo per ultima l’opera più famosa, la Cloud Gate, anche chiamata col nome di the Bean, il fagiolo, per via della sua particolare forma. Quando finalmente la vediamo, rimaniamo a bocca aperta.



Questa enorme scultura è costituita da 168 lastre di scintillante acciaio inossidabile, senza saldature visibili e ha una superficie che riflette tutto quello che si trova di fronte a lei, Michigan Avenue, lo splendido skyline della città, il cielo azzurro con le nuvole e naturalmente la folla.

La sua forma curva deforma le nostre immagini riflesse come in un gioco di specchi, e noi ci divertiamo molto passando anche sotto al fagiolone e giocando con la nostra figura deformata e in movimento, non smetteremmo mai di farci delle foto!

Pranziamo in una caratteristica hamburgheria e poi di corsa all’attracco del battello.

Faremo un tour lungo il Chicago River sulle architetture dei palazzi. Finalmente è uscito un sole deciso e fa un gran caldo.


Subito ci accorgiamo che vedere la città dal fiume ha un fascino assolutamente unico, anche solo dal punto di vista della prospettiva dalla quale si possono vedere i tantissimi edifici che si stagliano lungo il percorso!

Un'ora con la testa all'insù e centinaia di foto! La voce del capitano ci accompagna durante tutto il tempo, purtroppo però, non sapendo così bene l'inglese da comprendere complesse spiegazioni, ci perdiamo un po' e ad un certo punto smettiamo di tentare di tradurre, apprezziamo però la maestosità degli edifici, l'architettura dei ponti e di tutto ciò che il nostro sguardo riesce a catturare. Passiamo sotto a numerosi ponti, enormi costruzioni d'acciaio rossiccio, ma non riusciamo a vederne nessuno che si apre, peccato ...


Ma sono i grattacieli dalle torri ardite che si arrampicano verso le nuvole che ci incantano, le loro pareti completamente di vetro, riflettono il cielo e tutti gli altri edifici vicini, anche qui, come a New York penso: "una città, dentro alla città"!

Poi scorgiamo due torri che si distinguono per lo stile dal resto delle costruzioni della città. La prima cosa che colpisce di questi edifici è la loro forma molto strana, circolare e con una serie di bombature che li fanno sembrare due immense pannocchie.

Sono edifici residenziali, costruiti negli anni 60 ma contengono anche negozi, centri commerciali e soprattutto parcheggi. Vedere centinaia di autovetture parcheggiate su ben 20 piani delle torri proprio al limite del bordo esterno, ci lascia un po' perplessi.

Finito il giro ci dirigiamo alla John Hancock Tower uno degli imponenti grattacieli di Chicago, famoso per il suo centro commerciale, i suoi locali e la vista che si può ammirare al 95° piano.


Saliamo con l'ascensore e ci accomodiamo ad un tavolo per sorseggiare un aperitivo, poi ci avviciniamo alle enormi vetrate che permettono di spaziare davvero a 360°, mozzafiato la visione sul lago Michigan e la sua infinita costa e stupenda quella sulla città, è proprio il luogo giusto dove poter scattare foto panoramiche di Chicago in uno dei bar più “alti” del mondo.

Dopo essere rientrati in hotel (un’altra camminata di un’ora e un viaggetto in treno dello stesso tempo), riprendiamo fiato, facciamo il check-in e andiamo a cena in una Steak House dove ci ritempriamo con un grossa bisteccona che qui chiamano T bone, è stata una giornata fantastica ma molto molto faticosa!


LUNEDÌ 27 GIUGNO 2016

Mattina della partenza, facciamo le valigie e scendiamo a fare colazione. Aspettiamo i ragazzi per salutarli, siamo stati felici di aver trascorso con loro gli ultimi quattro giorni, ieri poi sono stati delle guide perfette, ma ora è giusto che proseguano con le loro vacanze, mentre noi torneremo a casa.

Prima di prendere il taxi e andare in aeroporto, facciamo un curioso incontro: una lunga fila di oche attraversa il giardino dell’hotel per andare ad un piccolo laghetto poco lontano. Sono grosse e molto sicure di sé nell’attraversare la strada .... oche americane!


I voli sono confortevoli, ci danno continuamente da mangiare e da bere, ma lunghi e quando arriviamo a Bologna sembriamo 4 zombie tanto siamo stanchi, negli occhi abbiamo il ricordo di questo incredibile viaggio che se ormai ci sembra così lontano!

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