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  • Immagine del redattoreLannaronca

Due pensionati in America - 4 - Cascate del Niagara

MERCOLEDÌ 22 GIUGNO 2016

Oggi ci aspetta una giornata molto frenetica. Dopo esserci svegliati alle 6 e 30 e fatto una veloce colazione, ci rechiamo in aeroporto per prendere un volo per Buffalo.

Qui andiamo a ritirare l’auto che avevamo prenotato a Bologna prima di partire.

Sbrighiamo le pratiche con un’impiegata che parla a raffica e facciamo una gran fatica a capirci, finalmente però ci consegnano l’auto, un van gigante, dove noi quattro e le otto valigie stiamo larghi come su di un autobus!

Ci mettiamo in viaggio e con il navigatore non abbiamo problemi a raggiungere l’hotel, è a pochi chilometri, ma impieghiamo quasi un’ora per raggiungerlo, abbiamo paura di superare i limiti di velocità. Qui negli Stati Uniti sono molto severi e per un’infrazione così si può anche andare in prigione!

Prendiamo possesso della nostra camera, appoggiamo le valigie e poi via di nuovo in macchina per raggiungere le Cascate.

Abbiamo molte aspettative e così, con il biglietto acquistato da casa per un tour sul barcone, stretto in mano, varchiamo l’entrata del parco che circonda le famose cascate. Scorgiamo in lontananza una nuvola bianca di vapore e corriamo a vedere.

Caspita, che meraviglia, è uno spettacolo che non ha assolutamente paragoni al mondo e di fronte al quale la maestosità della natura e la sua potenza ci lasciano allibiti.

Le cascate che ci sembrano enormi, in realtà sono piuttosto bassine, soli 52 metri, ma la loro dirompente forza non sta nell’altezza, ma nella larghezza del letto fluviale (675 metri) che, combinata con la portata idrica in media di 110.000 metri cubi, presenta un effetto così speciale da non trovare riscontro in nessun altro posto al mondo. Ci colpisce molto anche il fragore: la potenza della natura pare tutta concentrarsi nelle Cascate.

E poi che luce e che arcobaleni spettacolari! Siamo così colpiti che nessuno di noi riesce a parlare e far star zitta me .... ce ne vuole!

Dopo qualche foto, anzi dopo molte foto, ci rechiamo all’imbarco per il tour in battello. Ci fanno scendere con un ascensore che ci porta fino all’attracco, dove saliamo sulla Maid of the Mist, non prima di aver indossato un buffo impermeabile blu con il cappuccio e noi, che ci sentiamo un po’ ridicoli, siamo felici come bambini.

È molto emozionante soprattutto perché dal battello si ha una visione dal basso delle Cascate e questo ci fa realizzare quanto siamo piccoli davanti a tanta grandezza.

Facciamo tutto il giro completo, passando anche sotto a quelle canadesi che sono ancor più grandi e a forma di cavallo. Più ci avviciniamo alla cascata più ci addentriamo in una incredibile cortina di vapore acqueo che ci bagna completamente nonostante gli impermeabili, ma è un’esperienza unica.

Una volta scesi dalla barca passeggiamo per il parco cercando di asciugarci e ammiriamo i tanti scoiattoli che si arrampicano sugli alberi e si avvicinano senza paura.

Mangiamo al volo un panino, prendiamo la macchina e attraversiamo il famoso Rainbow bridge, che funge da linea di confine tra il lato americano e quello canadese. È altissimo ed emozionante a picco sul Niagara River!

Così, armati di passaporto e di un paio di dollari, varchiamo il confine, per goderci le due cascate da una diversa prospettiva, ma soprattutto per vedere lo spettacolo notturno quando le illuminano. Anche qui enormi arcobaleni ... che meraviglia!

Parcheggiamo e aspettiamo che il sole cali, fa molto freddo per cui entriamo in un grande magazzino per scaldarci. Vorremmo anche cenare, ma a parte qualche ristorante super costoso, ad uso spenna-turisti, è tutto chiuso e così ci teniamo la fame!

Il sacrificio però ne vale la pena, se di giorno le cascate sono spettacolari, di notte sono magiche: ogni sera, a partire dal tramonto, vengono illuminate da una lunga serie di luci a LED, che colorano l'acqua con tutte le tinte dell'arcobaleno, ciò rende il tutto ancora più suggestivo.

Appagati riprendiamo la macchina per tornare in hotel, ma ci perdiamo e fatichiamo molto a ritrovare la strada giusta. È notte fonda quando rientriamo in albergo, siamo ancora digiuni, ma l’unica cosa che vogliamo fare è andare a letto. Domani è un altro giorno e ci riserverà una nuova avventura!

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