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  • Immagine del redattoreLannaronca

Due pensionati in America - 3 -New York

LUNEDÌ 20 GIUGNO 2016

Oggi torniamo a Ground Zero per visitare il museo che si trova sotto il Memoriale dell'11 settembre. Entriamo e la prima cosa che vediamo sono le colonne collassate su se stesse, ciò che rimane delle fondamenta. Una parete del Museo è esattamente una delle pareti in cemento originali che sostenevano le Torri del World Trade Center. All’interno una mostra di reperti, fotografie, immagini, testimonianze audio e video, una cronaca fedele e agghiacciante di tutte le fasi della tragedia.

E’ un percorso davvero toccante, e l'audioguida ci aiuta a rivivere quei momenti attraverso gli occhi e la voce di chi li ha vissuti e questo è talmente commovente che ad un certo punto, per l’emozione, dobbiamo smettere di ascoltare.

È un'esperienza forte, commovente, a volte straziante, molto più di quello che avremmo immaginato, ma l'11 settembre è una data che ha cambiato tutte le nostre vite, non solo quelle degli americani.

Quando usciamo ci scaldiamo un po’ al sole, l’aria condizionata all’interno ci ha dato un po’ fastidio, battevamo letteralmente i denti, Duilio si è preso un bel raffreddore e questi sbalzi di temperatura non gli fanno per niente bene.

Passeggiando arriviamo alla Trinity Church: un angolo di pace, lontano dal caos di NY, eppure si trova all'incrocio tra Broadway e Wall Street.

L'interno è austero, solenne e luminoso, una particolarità ci colpisce, davanti ad ogni fila di banchi è posizionata una tv per seguire meglio la funzione.

All’esterno scoviamo il piccolo ma suggestivo cimitero dove sono sepolti alcuni padri fondatori degli Stati Uniti.

Usciti percorriamo Wall Street, Quante volte abbiamo sentito parlare di questo simbolo dell’economia e degli affari ... un nome che fa tremare investitori, politici e ricchi paperoni. Visitarla dopo averne tanto sentito parlare è davvero una gran bella sensazione. Peccato che, invece di trovare irreprensibili uomini d’affari, ci imbattiamo in orde di turisti scatenati. Infatti, quando in lontananza scorgiamo il "famoso toro" imponente scultura in bronzo dell’artista Arturo Di Modica .... un gruppo di giapponesi l'ha preso d'assalto e non riusciamo nemmeno ad avvicinarci!

Io e Diana ci consoliamo quando scopriamo le vetrine di Tiffany, la famosa gioielleria, l’uscere ci fa entrare e dentro ci permettono anche di farci delle foto. Non ci credo, ci siamo solo noi ed è tutto un luccichio, c’è silenzio e solennità, quasi fossimo in una chiesa, anche il soffitto brilla ...

Pranziamo con la solita insalata e poi in albergo per un riposino, dobbiamo risparmiare le forze per i giri del pomeriggio. Un paio d’ore dopo ci sentiamo freschi e riposati e con la metro scendiamo sulla Quinta strada, La Fifth Avenue che è la strada più famosa di New York e attraversa Manhattan da nord a sud.

Qui si incontra buona parte delle più celebri attrazioni di Manhattan: non solo i negozi più esclusivi, ma anche i migliori musei della città, i grattacieli, i monumenti storici, i parchi, le piazze più suggestive e molto altro. In alcuni punti il lusso è quasi sfrenato, firme ovunque, negozi strabilianti e personaggio elegantemente vestiti nonostante siano le quattro del pomeriggio, si mescolano alla solita folla “folle”.

Noi andiamo a visitare la cattedrale di St. Patrick. Sembra piccola, accerchiata com'è da tutti quei grattacieli, ma non lo è, è bellissima, sobria e nello stesso tempo grandiosa. Eh sì, a New York tutto è imponente, anche questa cattedrale, che è ricca e cesellata in tutte le sue forme: altare, organo, cappelle, vetrate incantevoli; si respira aria di devozione e ricchezza.

Oggi finiamo in bellezza, andiamo a vedere il Ponte di Brooklyn. Decidiamo di andarci con la metro, ma non consideriamo che è l’ora di punta e una marea umana prende d’assalto le carrozze, noi desistiamo subito, non ce la faremmo maia salire.

Così cambio di itinerario, una guardata alla cartina, altri due passi (a furia di “passi” quanti chilometri avremo fatto?!), altra linea ... Per fortuna questa è quasi vuota e riusciamo anche a sederci. All’arrivo percorriamo poche centinaia di metri e arriviamo in Washington Street, ci giriamo e sullo sfondo vediamo una cosa che ci emoziona molto. È l’Empire State Building incorniciato dagli archi del Manhattan Bridge, proprio come nella copertina del famoso film con Robert De Niro: C’era una volta in America.

Proseguiamo fino ad arrivare sulla riva dell’East River, dove sotto il ponte di Brooklyn e quello di Manhattan, c'è il Brooklyn Bridge Park, un piccolo gioiello di parco, una lunga striscia di verde che si estende nel quartiere di Brooklyn, ceniamo lì con hot dog e hamburger.

E poi aspettiamo l'imbrunire per godere di ogni istante, dal momento in cui il sole tramonta a quello in cui piano piano si accendono le luci di Manhattan. Splendido, da togliere il fiato! Sicuramente ognuno di noi pensa “ ... voglio rimanere qui!” Che dire adoro questa città, questo è uno spettacolo che non si può raccontare si deve vivere.


MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016

Prima meta di oggi è Central Park. Questo immenso parco, una vera e propria oasi per i newyorkesi, meriterebbe almeno mezza giornata per visitarlo tutto, vagabondare senza una meta precisa, o godere della tranquillità che offre: piante, rocce, laghetti, scoiattoli ovunque, ponti mozzafiato, statue, artisti di strada, non ci si può annoiare davvero!

Bellissimo, una volta entrati passiamo in un lampo dalla città frenetica e caotica ad un vero e proprio bosco, così, all'improvviso ...

Questo grandioso parco, che si estende su 843 acri, costituisce uno dei maggiori richiami della città e attira frotte di newyorkesi che si recano qui per fare footing, andare in bicicletta, pattinare, fare una partita di baseball o dedicarsi ad un altro sport, rilassarsi su uno dei numerosi prati oppure assistere a concerti o godersi ogni sorta di spettacoli.

Non dimentichiamo poi che Central Park è davvero di tutti e tutti possono improvvisare e coinvolgere in eventi musicali, danze, gare di pattini, breakdance ecc. Ogni angolo del parco è spettacolare e sembra di vivere nella scena di un film. Ci sono tante attrazioni, ma purtroppo abbiamo poco tempo, mi sarebbe tanto piaciuto fare un giro sui taxi-bici, una romantica passeggiata in carrozzella o noleggiare una barca ... ma sarà per un'altra volta!

Poi andiamo al museo Guggenheim, sono molto curiosa ed impaziente di vederlo, ho letto meraviglie ... e le mie aspettative non vengono deluse.

L’edificio, progettato da Frank Lloyd Wright, è un capolavoro di architettura e merita senza dubbio la visita. Impossibile non notare l’elegante struttura del museo passeggiando lungo la quinta strada: sembra una enorme conchiglia bianca. Il museo ospita collezioni di arte moderna e contemporanea. Secondo me è come un’opera d’arte che custodisce opere d’arte.

All'interno la struttura di questo originalissimo museo, con una rampa a chiocciola che sale per i vari piani senza scalini, è bellissima. Per visitare il museo scegliamo di salire in ascensore fino all’ultimo piano e poi scendere lungo la spirale. Purtroppo non tutte le collezioni sono agibili e in particolare la Galleria Kandinskij è chiusa, che dispiacere! Ci siamo rifatti gli occhi però nella sala degli Impressionisti che fortunatamente era accessibile, bellissime le opere esposte! Pranziamo un po’ tardi con insalatona e poi via per l’ultima sera scegliamo il Chelsea Market.

Il posto è meraviglioso si trova al pian terreno dell'ex fabbrica Oreo, ed è stato ristrutturato mantenendo l’aspetto originale e adeguando l'arredamento da postindustriale! Ovunque mura antiche in pietra e molti oggetti usati in fabbrica.

Splendida location ricca di negozi bar e bistrot, ma soprattutto un incontro di culture culinarie eterogenee in una ambientazione unica e suggestiva! Da Lobster Place aragoste, sushi e una scelta di ostriche mai vista prima! Noi però cambiamo idea e torniamo da Bubba Gump a mangiare gamberi e a rivedere per l’ultima volta Time Square e poi in albergo, dobbiamo fare le valigie, domani si parte!

Andremo a Buffalo e poi alle Cascate del Niagara, come dei perfetti turisti, sono felice per la prossima avventura, ma nello stesso tempo mi sento un po' triste.

Ho amato subito questa meravigliosa, caotica, rumorosa e folle città, una città che non dorme mai, che mi ha trasmesso un’energia incredibile tanto da pensare di riuscire a fare tutto senza limiti, perché qui New York trovi tutto il mondo in un solo posto, non manca nulla, perchè mi sono sentita subito a casa e veramente libera come se già la conoscessi!

Spero di tornare prima o poi, quanto meno per vedere le innumerevoli cose che abbiamo saltato e rivedere quelle già viste con ancora più passione.

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