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  • Immagine del redattoreLannaronca

Croazia e dintorni - 19 e 20 giugno - 1 parte/2

Aggiornamento: 20 apr 2020


MERCOLEDÌ 19 giugno 2019

Dopo una bella dormita, usciamo presto, ci sentiamo bene e in forze. Prendiamo come ieri l’autobus n. 6 vicinissimo a casa e facciamo tutto il percorso fino al capolinea, proprio di fronte a Porta Pile. Prima di entrare in città però, costeggiamo le mura e saliamo per avere una visione d’insieme. La troviamo, improvvisamente ci sentiamo catapultati ad “Approdo del Re” (vedi “Trono di Spade”) e la cosa ci diverte molto. Dopo aver fatto le foto di rito, invece che tornare indietro, troviamo una lunga scala contornata da magnifici oleandri, scendiamo ed arriviamo giusti giusti all’ingresso della città vecchia. Questa mattina faremo il giro delle antiche mura. Ci mettiamo in coda per fare il biglietto e cominciamo la passeggiata. Beh, passeggiata per modo di dire, almeno all’inizio è faticosissima, ci sono scale da scendere e da salire e una marea di gente che fa spavento, mai visti tanti!

Purtroppo ogni giorno navi da crociera in arrivo al porto nuovo, vomitano centinaia di turisti che invadono le strade rendendo difficoltoso godersi in tranquillità ogni visita. Man mano che camminiamo ci rendiamo conto che questa passeggiata è davvero incredibile perché possiamo vedere la città da tutta un’altra prospettiva: i tetti rossi della città e le numerose chiese e i bellissimi scorci sul mare, così suggestivi da dimenticarsi delle persone. Attorno alle mura incontriamo numerosi bastioni fatti apposta per ammirare questo panorama mozzafiato sulla città, sulla costa e sulle isole dell'arcipelago tra le quali spicca Lokrum, isoletta dalla bellezza incontaminata, coperta di vegetazione.

Poi all’improvviso, in alcuni punti delle mura, incrociamo dei bar, fantastici per fare una sosta e noi ne approfittiamo per un po’ di relax e bere una bibita fresca con una vista sul blu profondo ed infinito del mare. Niente male!

Il giro completo dura 2 ore, ma noi, dopo averne percorso i tre quarti, ci fermiamo, scendiamo e andiamo a prenderci un caffè freddo cercando di riprenderci dalla fatica e dal caldo.

Attorno a noi una ressa da ora di punta, guardiamo la gente che fatica a camminare e decidiamo di non fermarci a pranzo qui, troppa folla. Ci compriamo pane e prosciutto e andiamo a mangiare a casa, dove facciamo anche un bel pisolino!

Alle 16 torniamo in città, e andiamo a cercare la stazione di partenza della funivia, che si trova a pochi passi dalle mura della vecchia città. Vogliamo salire sul Monte Srd (Monte Sergio) e vedere nuovamente la città dall’alto. Quando arriviamo però scopriamo con grande disappunto che è chiusa per ristrutturazione. Quando stiamo per andarcene ci avvicina un autista privato che si offre di raggiungere la cima per la stessa cifra. Accettiamo e cominciamo a salire fino a 400 metri sul livello del mare. La strada è stretta e molto tortuosa, ma il panorama è superbo.

Quando scendiamo rimaniamo incantati da quello che vediamo: la città vecchia racchiusa dalle Mura è lì a picco sotto di noi, una visione che sembra di potere toccare e poi le innumerevoli isole e tanto tanto mare! Alle spalle ci sono le catene montuose della Bosnia Erzegovina ed il confine con il Montenegro.

Ci riteniamo molto soddisfatti e per cena cerchiamo un ristorantino vicino a casa, dove, quasi unici clienti, veniamo serviti con estrema cortesia e professionalità da anziani camerieri che parlano un po’ di italiano. Neanche a dirlo mangiamo pesce, Duilio gamberoni alla griglia ed io insalata di polpo. Stasera a letto presto.


GIOVEDÌ 20/06

Il programma di oggi è una cappatina in Montenegro e precisamente a Cattaro (Kotar). Il navigatore dice 92 km, ci mettiamo in macchina poco dopo le 8, tutti baldanzosi e con la borsa del mare sotto braccio, ci diciamo “ci faremo un bel tuffo in questo meraviglioso mare, vedrai, abbiamo un sacco di tempo!” Invece il tempo si dilata: lavori stradali, traffico senza controllo e lungaggini alla frontiera, impieghiamo più di 3 ore!

La costa però è meravigliosa e i fondali rocciosi rendono l’acqua trasparente, tanto che lo vediamo anche senza scendere dalla macchina. I paesini che incontriamo sono molto rustici e un po’ malmessi, un po’ com’era la Slovenia 40 anni fa. Ad un certo punto il paesaggio cambia, di fronte a noi una serie di insenature che creano una grande suggestione. Non vediamo più il mare aperto, ma altissime montagne che riflettono il loro colore verde nell’acqua sottostante. Siamo arrivati in prossimità di Cattaro, in quella zona chiamata “Bocche di Cattaro”, un fiordo lungo 28 km e unico nel mediterraneo. È veramente uno spettacolo unico e chissà come sarebbe stato raggiungerlo dal mare!

Sono ormai le 11 e 30 e noi finalmente raggiungiamo il parcheggio, scendiamo e ci avviamo verso la città vecchia circondata da un’imponente cinta muraria che continua fin sulla montagna. Ma prima facciamo un curioso incontro con una grandissima nave da crociera, che con la sua lunghissima prua sembra arrivare fin sulla strada.

Non appena oltrepassiamo le spesse mura e superiamo la porta d’entrata con il Leone di San Marco, ci troviamo di fronte ad un labirinto di vicoli lastricati in pietra e piazzette nascoste.

Vaghiamo per le viuzze strette, godendo di ogni scorcio tra i bellissimi palazzi di pietra in un’atmosfera fuori dal tempo. I suoi vicoli e le sue case di pietra ricordano il passato, fondendosi alla perfezione con i negozietti di souvenir e i bei locali del presente.

Incontriamo la Torre dell’Orologio e la Piazza delle Armi, e alzando lo sguardo verso le facciate, ci sembra quasi di essere in Veneto.

Fa molto caldo e ci sono turisti ovunque, questa città purtroppo è una meta delle crociere del Mediterraneo per cui a volte troviamo i vicoli intasati e una confusione spesso un po’ estenuante.

Entriamo nella Cattedrale cattolica di San Trifone e saliamo al secondo piano dove c’è un museo religioso, ma la sorpresa è arrivare nel campanile e sentire suonare le campane sulla testa!

Ci fermiamo a mangiare un panino e, pensando al tempo che ci vorrà per rientrare a Dubrovnik, accantoniamo il progetto del bagno e “resistiamo” alle tante offerte, per giunta molto economiche, di tour in barca nei meravigliosi dintorni.

Usciamo dall’altra porta dove scorre il piccolo fiume Scurda che serve praticamente da fossato alle antiche mura cittadine. Non è grande ma la cosa che colpisce è un bellissimo colore verde brillante delle sue acque.

Quando arriviamo a Dubrovnik siamo un po’ stravolti così ci facciamo una insalata fredda e non usciamo più. Domani è giorno di trasferimento e dobbiamo fare le valigie!

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