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  • Immagine del redattoreLannaronca

Le estati al mare e la "bagna cauda"



Tagliata di Cervia

Fin da ragazza trascorrevo parte dell'estate al mare, a Tagliata di Cervia dove, nell'aia di una casa colonica, avevamo piazzato la nostra roulotte. Non eravamo certo da soli, alcuni anni si contavano fino a 6 roulotte e una decina di famiglie che affittavano altrettanti appartamenti che si affacciavano sul cortile. I contadini avevano costruito un bagno e una doccia per i campeggiatori e in un punto del grande cortile ombreggiato, c'era una vecchia fontana di pietra dove potevamo lavare i piatti, i panni e prelevare l'acqua per cucinare e bere. Ricordo che i primi anni bisognava azionare una pompa a mano, per pescare l'acqua dal pozzo, per cui quello era diventato un luogo d'incontro tra tutti gli abitanti estivi: uno azionava la pompa, uno lavava, uno aiutava, i bambini correvano e giocavano lì attorno e così, con i ritmi lenti della campagna, ci si raccontava quello che era successo durante l'inverno e tutte le novità della spiaggia.

Quando la mamma diceva: "Vado a prendere l'acqua" sapevamo che non sarebbe tornata presto, il più delle volte dovevamo andare a riprenderla. Lei ci stava proprio bene lì, perché era una persona allegra e socievole e dopo il lungo periodo invernale, "si sfogava con le chiacchere".

Attorno al cortile si stendevano i campi coltivati, c’erano alcuni alberi da frutto e molti ortaggi, insieme a piante aromatiche e fiori, in pratica un grandissimo orto. Quando avevamo bisogno di verdura andavamo dai contadini che spesso ce la raccoglievano direttamente dalla pianta.

In questa grande comunità ci conoscevamo bene tutti e spesso mangiavamo assieme. Ognuno portava il proprio tavolo e le proprie sedie nel bel mezzo del cortile, dove si apparecchiava all'ombra di grandi gelsi. Ogni volta cucinavamo qualcosa di diverso come ad esempio il pesce alla griglia, oppure la carne ai ferri e poi ogni famiglia condivideva un cibo tipico della propria terra. Un anno una simpatica famiglia di torinesi decise di farci assaggiare la bagna "couda", quella leggera, estiva, da usare per intingere la verdura fresca, quasi un pinzimonio. E così cominciammo a pelare un'enorme quantità d'aglio e a diliscare le acciughe sotto sale, se chiudo gli occhi mi sembra ancora di sentirne il profumo. Nonostante qualche perplessità iniziale fu un grande successo, che finì come sempre con un brindisi, tante risate e i nostri bambini che si rincorrevano per l’aia.


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